I teleruttori, noti anche come contattori, sono dispositivi fondamentali nel campo dell’automazione elettrica, utilizzati per controllare il flusso di corrente in un circuito elettrico. Sebbene il termine “teleruttore” sia comunemente usato in ambito industriale, il “contattore” è un altro nome che si riferisce allo stesso dispositivo, con alcune varianti specifiche in base all’applicazione e alla progettazione.
In questo articolo esploreremo cos’è un contattore, come funziona, a cosa serve, le principali applicazioni e come scegliere il contattore giusto per le proprie necessità.

Indice:
- Cos’è un contattore e un teleruttore
- Composizione e funzionamento di un contattore
- Come funziona un contattore
- A cosa serve un contattore
- Come scegliere un contattore
Cos’è un contattore e un teleruttore
Un contattore, o teleruttore, è un interruttore elettrico progettato per aprire e chiudere un circuito ad alta corrente in modo automatico, sia a distanza che tramite segnali esterni. Questi dispositivi sono principalmente impiegati per azionare e disattivare motori elettrici, apparecchiature e sistemi di illuminazione in ambienti industriali, commerciali e domestici.
Pur essendo simili nel design e nel funzionamento, la differenza principale tra i due termini è legata all’ambito di utilizzo. In generale, il termine “teleruttore” è usato per dispositivi che svolgono funzioni simili a un contattore, ma con la capacità di essere controllati a distanza, come nel caso di impianti di automazione o sistemi di avviamento motori. Il termine “contattore” è utilizzato in modo più generale per riferirsi a dispositivi che controllano circuiti a bassa e media tensione appunto “a contatto”.
Differenza tra un contattore e un teleruttore
Dispositivo | Descrizione |
---|---|
Contattore | Dispositivo elettrico utilizzato per aprire e chiudere circuiti, generalmente in impianti industriali. |
Teleruttore | Tipo di contattore progettato per l’azionamento a distanza, tipicamente utilizzato in automazione e avviamento motori. |
Composizione e funzionamento di un contattore
Un contattore presenta diverse componenti essenziali:
- Bobina (o avvolgimento): La bobina è il componente che permette l’attivazione del contattore. Quando una corrente elettrica scorre attraverso di essa, genera un campo magnetico che attira un contatto mobile, attivando così il circuito
- Contatti: I contatti del contattore si aprono e si chiudono per consentire il passaggio della corrente. Questi sono suddivisi in due categorie:
- Contatti principali: Sono utilizzati per l’interruzione del circuito e il controllo del flusso di corrente
- Contatti ausiliari: Possono essere utilizzati per segnalazioni, per il controllo di circuiti secondari o per il collegamento di altre apparecchiature
- Nucleo e circuito magnetico: Il nucleo è il cuore del contattore, attraverso cui passa il flusso magnetico generato dalla bobina. Questo flusso magnetico è quello che effettivamente permette l’apertura e la chiusura dei contatti
- Meccanismo di commutazione: Il meccanismo che collega il campo magnetico alla parte mobile che apre e chiude i contatti
- Sistema di isolamento: Protegge i componenti interni dai rischi di cortocircuiti e sovratensioni, oltre a isolare elettricamente la bobina e i contatti
Come funziona un contattore
Il funzionamento di un contattore è semplice ma efficace. Quando una corrente viene applicata alla bobina, questa genera un campo magnetico che attrae un anello mobile, chiudendo i contatti e permettendo così il passaggio della corrente elettrica. Quando la corrente sulla bobina viene interrotta, il campo magnetico scompare e un meccanismo a molla riporta i contatti alla loro posizione di apertura, interrompendo il flusso di corrente.
Il contattore, grazie alla sua progettazione, è in grado di gestire correnti elevate senza danneggiarsi, permettendo quindi di controllare dispositivi che richiedono un flusso elettrico costante e sicuro, come i motori elettrici.
C’è però, in questo caso, una caratteristica che distingue teleruttore e contattore: il teleruttore infatti è un relè di potenza bistabile, ovvero può assumere due possibili stati stabili e passare da uno stato all’altro tramite un impulso esterno. Il contattore invece ha bisogno di un supporto per cambiare stato.
L’esempio più comune per rendere chiara l’applicazione di un teleruttore è quella di un ascensore. In ogni ascensore è installato un teleruttore che accende e spegne il motore e gli permette di spostarsi al piano selezionato. Entrando nel dettaglio, quando si preme il pulsante per l’ascensore, azioniamo il teleruttore, che attiva il suo campo elettromagnetico accendendo il motore. Quando l’ascensore arriva a destinazione, il teleruttore perde potenza e l’ascensore rallenta progressivamente. L’utilità del teleruttore è immensa, in quanto non rende necessario l’intervento di una persona che accenda e spenga il motore dell’ascensore tutte le volte che ci occorre.
Funzionamento di un contattore
Fase | Descrizione |
---|---|
Attivazione | La corrente applicata alla bobina genera un campo magnetico che attira l’anello mobile, chiudendo i contatti. |
Interruzione | Quando la corrente viene interrotta, il campo magnetico svanisce e i contatti si riaprono, interrompendo il circuito. |
A cosa serve un contattore e un teleruttore
I teleruttori o contattori sono utilizzati principalmente per il controllo e la gestione di apparecchiature ad alta potenza. Ecco alcune delle principali applicazioni:
- Avviamento e arresto di motori: Sono utilizzati per accendere e spegnere i motori elettrici in modo sicuro. Nei sistemi industriali, un contattore permette di comandare il motore senza la necessità di interventi manuali
- Controllo di circuiti elettrici: I contattori vengono utilizzati per controllare l’alimentazione di vari circuiti elettrici, inclusi sistemi di illuminazione, riscaldamento e trattamento aria
- Sistemi di automazione: Nelle linee di produzione automatizzate, i teleruttori sono essenziali per gestire il flusso di energia verso le varie macchine operative, senza bisogno di azionamenti manuali
- Protezione di circuiti: In combinazione con altri dispositivi di protezione, i contattori possono essere usati per disattivare circuiti in caso di malfunzionamento o sovraccarico
- Sistemi di comando e monitoraggio remoto: I teleruttori possono essere integrati con sistemi di automazione per controllare apparecchiature a distanza, come nel caso di impianti di riscaldamento, sistemi di ventilazione e altri dispositivi industriali
Come scegliere un contattore
La scelta di un contattore dipende da diversi fattori, tra cui la corrente nominale, la tensione, la tipologia di carico da controllare e le specifiche dell’impianto. È fondamentale considerare:
- Corrente nominale: La capacità del contattore di gestire la corrente deve essere sufficiente a coprire il carico previsto. Un contattore troppo piccolo potrebbe non sopportare il carico e danneggiarsi
- Tensione di alimentazione: Verificare che il contattore sia compatibile con la tensione di alimentazione dell’impianto (ad esempio, 220V o 380V)
- Tipo di carico: I contattori sono progettati per gestire vari tipi di carico (motori, riscaldamento, illuminazione, ecc.), per cui è importante scegliere il tipo adatto
- Tipo di contatti: La scelta tra contatti normalmente aperti (NO) e normalmente chiusi (NC) dipenderà dalla funzione specifica del contattore nell’impianto
- Ambiente di lavoro: Considerare l’ambiente di utilizzo (temperatura, umidità, presenza di polveri) per scegliere un contattore con il giusto grado di protezione (IP)
Il contattore, o teleruttore, è un dispositivo cruciale per il controllo e la gestione dell’alimentazione di apparecchiature elettriche in vari settori. Scegliere il contattore giusto è essenziale per garantire la sicurezza e l’efficienza dei sistemi elettrici.
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