Blocchi differenziali: tipologie, funzionamento ed utilizzi

Il settore degli impianti elettrici è vasto e complesso, e richiede una conoscenza approfondita dei vari dispositivi e sistemi utilizzati per garantire sicurezza ed efficienza. Tra questi dispositivi, il blocco differenziale occupa un ruolo fondamentale nella protezione degli impianti elettrici.
Questo articolo si propone di esplorare in dettaglio le caratteristiche dei blocchi differenziali, spiegandone il funzionamento, le tipologie disponibili e fornendo una guida pratica per la scelta e l’accoppiamento con magnetotermici.

Blocco differenziale Abb

Indice:

Cosa sono i blocchi differenziali?

Il blocco differenziale è un dispositivo di protezione che rileva le differenze di corrente tra i conduttori di un circuito elettrico. In pratica, monitora la corrente che entra ed esce da un circuito: se questa corrente non è bilanciata, significa che c’è una dispersione verso terra, il che potrebbe indicare un potenziale rischio di scosse elettriche o di incendi. In tal caso, il blocco differenziale interviene interrompendo l’alimentazione elettrica.

Ruolo del blocco differenziale nei sistemi elettrici

Il blocco differenziale puro, da solo, non è in grado di proteggere l’impianto da sovracorrenti o cortocircuiti. Per questo motivo, deve essere sempre accoppiato a un interruttore magnetotermico. Quando si accoppia un blocco differenziale a un magnetotermico, si ottiene un dispositivo noto come interruttore magnetotermico differenziale. Questo dispositivo combina la protezione contro le dispersioni di corrente verso terra offerta dal blocco differenziale, con la protezione contro i sovraccarichi e i cortocircuiti fornita dal magnetotermico.

Ad esempio, accoppiando un magnetotermico da 25A con un blocco differenziale da 40A, si ottiene un interruttore magnetotermico differenziale da 25A. Questo dispositivo sarà in grado di proteggere sia dalle dispersioni di corrente verso terra, sia dai sovraccarichi, offrendo una protezione completa per il circuito.

Tipologie di blocchi differenziali

I blocchi differenziali sono disponibili in diverse configurazioni e classi, adattandosi così a vari scenari d’uso. Le principali caratteristiche che differenziano i blocchi differenziali sono:

  1. Numero di Poli:
    • Bipolari: Utilizzati per proteggere circuiti monofase, disponibili in taglie da 25A, 32A, 40A, e 63A
    • Quadripolari: Utilizzati per proteggere circuiti trifase, con taglie che vanno da 25A fino a 125A. Le taglie più comuni sono 40A, 63A, 100A e 125A
  2. Classi di Sensibilità:
    • Classe AC: Sensibili solo alle correnti alternate
    • Classe A: Sensibili sia alle correnti alternate che alle correnti pulsanti. Questi sono più adatti per proteggere dispositivi elettronici moderni, come computer e apparecchiature audio-video
  3. Sensibilità in mA:
    • 30mA: Sensibilità elevata, utilizzata per protezione diretta delle persone ed in generale negli impianti residenziali civili. In questo caso la resistenza di terra potrà essere anche di 50/0.03 A = 1666 ohm
    • 300mA: Sensibilità inferiore, utilizzata principalmente per la protezione contro gli incendi o per impianti fissi come il fotovoltaico, per le pompe di calore, ecc… In questo caso la resistenza di terra dovrà essere al massimo di 166 ohm

Guida alla scelta del blocco differenziale

Quando un cliente chiede quale blocco differenziale utilizzare, è essenziale considerare vari fattori, tra cui la potenza del magnetotermico da accoppiare, il numero di poli e la marca. Di seguito, una guida pratica per la scelta:

  1. Magnetotermici da 6A a 40A:
    Per magnetotermici con taglie da 6A, 10A, 16A, 20A, 25A, 32A e 40A, si consiglia di utilizzare un blocco differenziale da 40A. Questo perché la scelta di un blocco differenziale da 63A sarebbe eccessiva e comporterebbe un costo aggiuntivo non necessario
  2. Magnetotermici da 63A:
    Per magnetotermici da 63A, è consigliabile optare per un blocco differenziale da 63A. Questo garantisce che il blocco differenziale sia in grado di gestire la corrente massima prevista senza rischi di surriscaldamento o danneggiamento
  3. Compatibilità di Marca:
    È fondamentale che il magnetotermico e il blocco differenziale siano della stessa marca. Questo perché i produttori progettano i loro dispositivi affinché siano compatibili solo con prodotti della stessa linea. Accoppiare dispositivi di brand diversi può risultare impossibile a causa di incompatibilità meccaniche o elettriche
  4. Compatibilità tra Serie:
    Alcuni produttori, come Siemens, producono diverse serie di magnetotermici e blocchi differenziali che non sono compatibili tra loro. Pertanto, è importante assicurarsi che i dispositivi appartengano alla stessa serie
  5. Stesso Numero di Poli:
    Il numero di poli del blocco differenziale deve corrispondere a quello del magnetotermico. Ad esempio, se si utilizza un magnetotermico quadripolare, il blocco differenziale deve anch’esso essere quadripolare

Vantaggi dell’utilizzo di blocchi differenziali

L’uso di blocchi differenziali offre numerosi vantaggi, tra cui:

  • Protezione Completa:
    Accoppiando un blocco differenziale a un magnetotermico, si ottiene una protezione completa contro i sovraccarichi, i cortocircuiti e le dispersioni di corrente verso terra.
  • Flessibilità:
    È possibile scegliere il blocco differenziale più adatto alle proprie esigenze, a seconda della potenza del magnetotermico e del tipo di impianto da proteggere
  • Risparmio Economico:
    Utilizzando un blocco differenziale accoppiato a un magnetotermico, si può risparmiare rispetto all’acquisto di un unico interruttore magnetotermico differenziale, soprattutto per impianti di piccola potenza
  • Adattabilità:
    I blocchi differenziali sono disponibili in diverse taglie e classi, permettendo di trovare sempre la soluzione più adatta alle esigenze specifiche dell’impianto elettrico

I blocchi differenziali rappresentano un componente essenziale per la protezione degli impianti elettrici, soprattutto quando accoppiati a un interruttore magnetotermico. La scelta del blocco differenziale più adatto dipende da vari fattori, tra cui la potenza del magnetotermico, il numero di poli, la classe di sensibilità e la marca. Seguendo le linee guida fornite in questo articolo, è possibile selezionare il blocco differenziale più appropriato per ogni situazione, garantendo così la massima sicurezza ed efficienza dell’impianto elettrico.


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