Nel settore elettrico, la sicurezza è un aspetto fondamentale. Un dispositivo semplice, economico ed efficace che garantisce la protezione dei circuiti elettrici è il fusibile. Ma precisamente cos’è un fusibile e qual è la sua funzione specifica? Vediamo insieme quando, dove si utilizza e quali sono le varie tipologie disponibili sul mercato.

Indice:
- Cos’è un fusibile
- Com’è fatto un fusibile
- A cosa serve un fusibile
- Dove e quando si utilizza un fusibile?
- Tipologie di fusibili
- Codici colore dei fusibili
- Perché sapere cos’è un fusibile
Cos’è un fusibile
Il fusibile è un piccolo dispositivo di sicurezza, presente praticamente ovunque ci sia un impianto elettrico: nelle case, nelle auto, nei caricabatterie, nei computer, nei forni, etc.
Ѐ un componente piccolo, ma fondamentale, perché ha lo scopo di proteggere un circuito elettrico interrompendo il passaggio di corrente in caso di sovracorrente (sovraccarichi o cortocircuiti).
È costituito da un filamento o una lamina metallica racchiusa in un involucro isolante: quando la corrente supera un determinato limite, il metallo si scalda rapidamente fino a fondersi, interrompendo così il circuito e prevenendo danni più gravi.
Com’è fatto un fusibile
Un fusibile, anche se piccolo e spesso nascosto dentro i dispositivi al quale è collegato, è realizzato in maniera semplice ed intelligente.
È composto da:
- Corpo esterno: è la custodia del fusibile. Può essere fatto di vetro, ceramica o plastica resistente al calore. Serve a contenere e proteggere tutto quello che c’è dentro, permettendo comunque alla corrente di passare.
- Filamento (o lamina) metallico: è il cuore del fusibile. È fatto di un metallo che fonde a una temperatura precisa (come lo stagno o l’argento). Quando la corrente supera il limite, il filamento si scalda e si scioglie, interrompendo il circuito.
- Terminali o connettori: le estremità del fusibile che si collegano al circuito. Realizzati in modo da garantire un buon contatto elettrico.
- Sabbia o materiale isolante: presente solo nei fusibili più resistenti (soprattutto quelli usati nei dispositivi più potenti). Serve per assorbire l’energia dell’arco elettrico che si crea quando il filamento si rompe, e per evitare che si formi una scintilla o che si danneggino altri elementi.

A cosa serve un fusibile?
Immaginiamo che un elettrodomestico, come un forno o una lavatrice, inizi ad assorbire più corrente del normale per colpa di un guasto. Se non ci fosse nulla a proteggerlo, i cavi si surriscalderebbero, potrebbero sciogliersi o addirittura prendere fuoco. Qui entra in gioco il fusibile.
La principale funzione di un fusibile, infatti, è evitare danni agli impianti elettrici, agli apparecchi e ridurre i rischi per la sicurezza personale, come incendi o shock elettrici. Interrompendo tempestivamente il circuito elettrico in presenza di sovracorrenti, il fusibile protegge cavi, motori, apparecchi elettronici e altri componenti elettrici.
Dove e quando si utilizza un fusibile?
I fusibili trovano applicazione in molteplici contesti, come:
- Impianti elettrici domestici e industriali: proteggono le linee elettriche e apparecchiature contro cortocircuiti e sovraccarichi.
- Settore automobilistico: proteggono i circuiti elettrici nei veicoli, evitando guasti ai sistemi di illuminazione, audio e motore.
- Apparecchi elettronici e piccoli elettrodomestici: prevengono danni causati da sovratensioni improvvise.

In sintesi, l’utilizzo di fusibili è essenziale ovunque sia necessario proteggere apparecchi e circuiti da correnti potenzialmente pericolose.
Tipologie di fusibili
I fusibili si differenziano principalmente in base al tempo di risposta e alla forma:
Classificazione in base alla velocità di intervento
- Fusibili rapidi (tipo F): intervengono quasi immediatamente e sono indicati per la protezione di circuiti elettronici sensibili.
- Fusibili lenti o ritardati (tipo T): tollerano temporaneamente picchi di corrente iniziali (correnti di spunto), ideali per proteggere dispositivi con elevati assorbimenti iniziali come motori elettrici o trasformatori.
Classificazione in base alla forma
- Cilindrici: comunemente usati negli impianti elettrici civili e industriali.
- A lama: prevalentemente utilizzati nel settore automotive.
- A cartuccia: adatti per applicazioni con correnti elevate.
Codici colore dei fusibili
I fusibili presentano spesso codici colore a punto o a strisce che facilitano l’identificazione della loro corrente nominale.
Codice colore a punto
Il codice colore a punto consiste in un singolo punto colorato sull’estremità del fusibile, facilitando una rapida identificazione del valore di corrente nominale.
| Colore | Corrente nominale |
|---|---|
| Rosso | 10 A |
| Blu | 15 A |
| Giallo | 20 A |
| Verde | 30 A |
Codice colore a strisce
Il codice colore a strisce prevede bande colorate che identificano rapidamente le caratteristiche specifiche del fusibile.
| Prima striscia (Corrente nominale) | Seconda striscia (Specifiche) |
|---|---|
| Marrone (1 A) | Rosso (rapido) |
| Nero (2 A) | Arancione (lento) |
| Arancione (5 A) | Blu (media velocità) |
| Rosso (10 A) | Verde (alta tensione) |
| Blu (15 A) | Bianco (bassa tensione) |
Scegliere il fusibile giusto, riconoscendolo facilmente grazie ai codici colore, garantisce non solo sicurezza ma anche rapidità di intervento nella manutenzione degli impianti elettrici.
Perché sapere cos’è un fusibile
Scegliere correttamente il fusibile da installare, conoscendo le sue caratteristiche e le modalità di identificazione tramite codici colore, influisce sulla sicurezza e sulla durata degli impianti. Una manutenzione efficace e tempestiva dei fusibili, infatti, garantisce affidabilità e longevità agli impianti elettrici, riducendo significativamente i rischi associati ai guasti elettrici.
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